“Cessino i controlli della Questura sui lavoratori in Expo 2015”: firma la petizione!

Come già segnalato anche da questo sito, sulla base di indebiti e non meglio specificati controlli da parte della Questura di Milano atti a valutare la “pericolosità sociale”, a oltre 600 lavoratori di Expo 2015 sono stati negati i pass per accedere al proprio luogo di lavoro. Questo ha causato il licenziamento di oltre 600 persone. Questa prassi si configura non solo come un grave attacco ai più elementari diritti dei lavoratori, ma di fatto comporta la sospensione dello stato di diritto. Affinchè cessino immediatamente i controlli, arbitrari e illegali, della Questura di Milano sui lavoratori, invitiamo a sottoscrivere la petizione di San Precario il cui testo è il seguente:

CESSINO I CONTROLLI DELLA QUESTURA SUI LAVORATORI IN EXPO 2015

* * * * *

Alcune decine di lavoratrici e lavoratori si sono visti negare i pass per lavorare all’Esposizione Universale Expo di Milano dopo essere stati assunti regolarmente con contratti precari, a seguito di segnalazioni della questura di Milano.

Invitiamo tutte e tutti a sottoscrivere questo appello e comunicato per denunciare tale violazione che può costituire un grave precedente al pari dell’adozione del lavoro non pagato.

* * * * *

La notizia di questi giorni, riportata dalle più importanti testate giornalistiche del paese, è che alcuni lavoratori, circa un centinaio, sono stati licenziati e/o allontanati da EXPO, perché la Questura di Milano avrebbe dato parere negativo circa l’accesso di queste persone all’interno degli spazi dedicati ad Expo.

Dalle notizie circolate, è emerso che le società presenti all’interno della zona dedicata a EXPO avrebbero consegnato alla società Expo S.p.A. i nominativi delle persone che avrebbero poi lavorato all’interno di questo spazio durante la manifestazione espositiva. Alla metà di aprile Expo s.p.a. avrebbe poi girato questi nominativi (circa settemila) alla Questura di Milano per verificare la pericolosità sociale di tali persone.

Ad esito di tale verifica, la Questura avrebbe emesso un parere negativo (a detta della stessa non vincolate) relativamente alla possibilità di talune di queste persone di poter accedere e quindi lavorare all’interno dello spazio dedicato alla manifestazione espositiva.

Allo stato non è dato sapere le motivazioni su cui si fonda il parere della Questura di Milano.

Tuttavia, posto che alcune di queste persone non hanno carichi pendenti né processi in corso, è presumibile che tali pareri si fondino su una inammissibile valutazione dell’appartenenza politica, ovvero del diritto di critica e di espressione dei singoli.
Il fatto che tale vicenda sia avvenuta durante Expo non ne riduce la gravità.

Ciò che è invece inaccettabile è che, specie in un periodo di rilevante compressione dei diritti del lavoro ed al lavoro, l’eventuale incontro tra domanda e offerta di lavoro e di reddito debba addirittura essere demandato ad un organo di polizia ed al giudizio che lo stesso organo possa dare sull’opinione politica del lavoratore interessato, così da aversi in sostanza, un mercato del lavoro non atto ad includere, con la dovuta stabilità, tutti coloro i quali hanno diritto a garantirsi reddito, ma atto ad escludere tutti coloro i quali siano ritenuti non congrui alla partecipazione alla vita sociale del paese.

Quanto accaduto determina la sospensione dello stato di diritto e viola i principi cardine della carta costituzionale.

Ed è per questo motivo che San Precario chiede di sottoscrive questo appello perché quanto accaduto non solo non passi inosservato ma non debba più verificarsi.

Primi firmatari:

San Precario
Giorgio Cremaschi – Sindacalista, portavoce di Ross@
Andrea Di Stefano – Economista, direttore della rivista “Valori”
Viviano Domenici – Giornalista e scrittore
Andrea Fumagalli – Docente di economia dell’Università di Pavia
Giovanni Giovannelli – Avvocato del lavoro
Roberto Giudici – Sindacalista FIOM-CGIL
Cristina Morini – Giornalista e saggista
Roberto Romano – Ricercatore
Claudio Cominardi – Deputato Movimento 5 Stelle, capogruppo Commissione Lavoro della Camera
Silvia Chimienti – Deputata Movimento 5 Stelle
Tiziana Ciprini – Deputata Movimento 5 Stelle
Matteo Dall’Osso – Deputato Movimento 5 Stelle
Davide Tripiedi – Deputato Movimento 5 Stelle
Nunzia Catalfo – Senatrice Movimento 5 Stelle, capogruppo Commissione Lavoro del Senato
Paglini Silvia – Senatrice Movimento 5 Stelle, Commissione Lavoro del Senato
Giorgio Airaudo – Deputato SEL
Franco Bordo – Deputato SEL
Donatella Duranti – Deputata SEL
Daniele Farina – Deputato SEL
Giulio Marcon – Deputato SEL
Gianni Melilla – Deputato SEL
Giovanni Paglia – Deputato SEL
Serena Pellegrino – Deputata SEL
Lara Ricciatti – Deputata SEL
Arcangelo Sannicandro – Deputato SEL
Filiberto Zaratti – Deputato SEL
Patrizio Gonnella – Associazione Antigone
Arturo Salerni – Associazione Progetto Diritti
Luca Santini – presidente BIN-Italia
Paola Rivetti – School of Law and Government Dublin City University, Ireland

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