Expo 2015: per i lavoratori dei padiglioni retribuzioni più basse del 30%

Nei padiglioni di Expo si applica un contratto collettivo nazionale che non è quello previsto dall’accordo quadro del 25 luglio 2014 firmato da Expo 2015 spa e Cgil Cisl e Uil. Infatti, nonostante tale accordo preveda l’applicazione del CCNL del Commercio come forma contrattuale standard per tutti i lavoratori all’interno dei padiglioni di Expo 2015, praticamente nessuno dei Paesi partecipanti all’esposizione universale vi ha aderito, con la conseguenza che a tutto il personale – assunto direttamente o tramite Manpower – vengono applicati altri contratti collettivi come, ad esempio, il Multiservizi. Non solo, in molti casi i lavoratori vengono sottoinquadrati in modo da comprimere ulteriormente le retribuzioni e pagando i lavoratori fino al 30% in meno rispetto al CCNL Commercio.
Peraltro, è bene ricordare che inizialmente Manpower – prima che la notizia uscisse sui giornali facendo fare un passo indietro all’agenzia interinale – applicava per conto di Expo il CCNL Cnai che prevede, anche in questo caso, retribuzioni del 30% inferiori a quelle del Commercio. In pratica, quello che è uscito dalla porta è rientrato dalla finestra! A parte, quindi, i lavoratori formalmente assunti da Expo, per tutti gli altri si applicano contratti capestro per contenere il costo del lavoro, lucrando su precari che per accedere a quel poco reddito fornito da Expo 2015 spendono un sacco di soldi per venire a lavorare all’interno dei padiglioni oppure devono pagarsi un affitto per i 6 mesi di grande evento perché arrivano da altre regioni.
Non solo, chi ci guadagna dal grande evento Expo 2015 è anche Manpower, che oltre ai soldi ricevuti da Expo spa per aver vinto la gara di appalto come “HR Official Partner“, riceverà una pioggia di denaro pubblico da Regione Lombardia per la somministrazione di personale grazie allo stanziamento straordinario di 11 milioni e mezzo di euro della “Dote Expo“.
Ormai non ci sono dubbi sul fatto che il “sogno” di Expo dove si promettevano posti di lavoro e ricadute economiche positive, si sta rivelando un incubo che porterà alla fine a poche migliaia di posti di lavoro sottopagati e precari e ad un enorme buco di bilancio negli enti pubblici che dovrà essere ripagato con soldi pubblici.
Di fronte a questa vergogna il primo passo per invertire la rotta è chiedere con forza che venga applicato – con effetto retroattivo – il contratto collettivo del commercio per tutti i lavoratori all’interno dei padiglioni di Expo: un primo obiettivo per iniziare a riprenderci quello che ci spetta!

SOS Fornace
San Precario
lavoroexpo2015.com

Conosci il contratto di lavoro col quale sei stato assunto? Ricevi una paga giusta? Gli orari di lavoro e le pause vengono rispettati? Gli straordinari ti vengono pagati? Lavori in condizioni di sicurezza? Ti hanno negato il pass per entrare in Expo? Per problemi e dubbi non esitare a contattarci: San Precario è il santo protettore degli sfruttati e non chiede tessere!
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Sportello Biosindacale del Punto San Precario Rho-Fiera
Ogni mercoledì dalle 19:00 in Fornace (Rho, via Moscova 5)
Info: 338.1969423 – 347.2432948 – sosfornace@inventati.org

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